C’è chi ha dichiarato il contrario, ma la smentita viene dall’Istituto italiano RSE (Ricerca sul Sistema Energetico), il quale ha affermato che nelle varie ricerche che dimostrano la non sostenibilità dei veicoli elettrici ci sarebbero degli errori evidenti.
Per capire in tutto il suo ciclo di vita quanto inquina un’auto elettrica e quanto una vettura endotermica è stata effettuata un’accurata ricerca. È stato dunque dimostrato che il veicolo elettrico inquina meno di qualsiasi auto a combustione interna.
Secondo RSE uno studio corretto dovrebbe analizzare i seguenti fattori:
- la combinazione di fonti energetiche utilizzate per produrre l’energia che ricarica le batterie, ma anche quella usata per produrre le auto;
- le caratteristiche: i veicoli messi a confronto devono presentare prestazioni, potenza, comfort il più possibile simili;
- la stima dei consumi energetici durante l’uso dei veicoli;
- la vita dei veicoli e delle batterie: queste ultime, grazie agli sviluppi tecnologici, registrano i maggiori progressi in termini di densità energetica, rapidità di ricarica e durata nel tempo;
- le emissioni di CO2eq legate alla produzione delle batterie.
Secondo quanto emerso dall’ultimo rapporto della ONG Transport & Environment, il peso dell’estrazione di minerali come il litio, il nickel e il cobalto, utilizzato per i veicoli elettrici, è assolutamente inferiore all’impatto ambientale di un veicolo tradizionale. Al termine del riciclo di una batteria verrebbero persi solo 30 kg di metalli, mentre per le auto a combustione questo valore è 300 volte più grande.
Inoltre, nel 2035, secondo lo studio, oltre un quinto del litio e il 65% del cobalto utili per realizzare una nuova batteria potrebbero provenire dal riciclo.
Per quanto riguarda il clima, il veicolo elettrico richiede il 58% in meno di energia rispetto un’auto a benzina nel corso della loro vita. Per le auto a combustione il grosso delle emissioni di Co2 viene emesso durante l’uso, mentre per l’elettrica durante la produzione delle batterie.
I veicoli attuali sono già prodotti con molte materie prime riciclate da veicoli a fine vita, ma la recente crisi dei chip ha mostrato come la scarsità di scorte possa mettere in crisi l’intera industria automotive. Ecco perché sempre più aziende guardano al recupero di materiali e rigenerazione di componenti da reimmettere nella catena di fornitura delle Case auto. Si prevede che tra qualche anno molte componenti molto costose da produrre in termini di risorse e impatto ambientale, saranno sempre più riutilizzate. Le batterie per auto elettriche sono tra i principali componenti destinati al riutilizzo come accumulatori e al recupero delle materie prime preziose. Volkswagen Group e Goldman Sachs (tra i più grandi istituti finanziari al mondo) hanno raccolto i primi frutti dei loro investimenti in Northvolt, che ha annunciato la prima cella realizzata interamente con cobalto, manganese e nichel ottenuti interamente da riciclo.
Fonte: sicurato.it // energit.it